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La vertigine non è paura di cadere,
ma voglia di volare.
Mi fido di te, io mi fido di te-
Cosa sei disposto a perdere?
Jovanotti
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Mi lascio ispirare
Gesù ci invita a fidarci di lui, scrollandoci di dosso le paure e le incertezze, non per vivere una vita frivola e assopita, ma per assumere una radicalità nel Vangelo che trova fondamenta salde nella sua rivelazione.
Perdiamo il sapore quando accettiamo del Vangelo solo quello che ci fa comodo e mettiamo da parte ciò che ci sembra fastidioso; non siamo luce del mondo quando ci proclamiamo paladini della Verità, ma solo quando abbiamo tempo, non siamo troppo stanchi oppure quando scansiamo abilmente determinati aspetti della vita in Cristo.
Se siamo selettivi nell’accogliere la radicalità del Vangelo corriamo il rischio di non essere coerenti e la conseguenza è essere “calpestati dalla gente”, schiacciati dalle nostre paure poiché instabili dinanzi alle difficoltà e alle tentazioni.
Certo, siamo in cammino e quindi non dobbiamo accogliere l’insegnamento del Signore senza metterci in discussione, senza riflettere, perderemmo così ugualmente il sapore, ma ciò che Gesù oggi ci dice è di avere fiducia in lui, perché con lui possiamo fare opere buone che testimoniano la vita piena nella Verità.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale ambito della mia vita mi sembra di essere superficiale nell’accogliere il Vangelo?
Cosa mi spaventa della radicalità del Vangelo?
Nei confronti di chi, in particolare, sono chiamato oggi a essere luce?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Giugno
2021
Io mi fido di te
commento di Mt 5,13-16, a cura di Marco Ruggiero