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E questo sentimento della vita per il signor Anselmo era appunto come un lanternino che ciascuno di noi porta in sé acceso; un lanternino che ci fa vedere sperduti su la terra, e ci fa vedere il male e il bene; un lanternino che projetta tutt’intorno a noi un cerchio più o meno ampio di luce, di là dal quale è l’ombra nera, l’ombra paurosa che non esisterebbe, se il lanternino non fosse acceso in noi, ma che noi dobbiamo pur troppo creder vera, fintanto ch’esso si mantiene vivo in noi.
Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 12,18-27)
In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».
Mi lascio ispirare
Proiettare le nostre regole e modi di vivere su Dio è l’occupazione preferita dagli uomini. La nostra giustizia deve essere uguale alla sua, altrimenti, per quale motivo rinuncio ai piaceri momentanei in vista di un premio futuro, perché mi privo del potere che ho sugli altri per mettermi al servizio, perché adempiere a tutti i miei doveri di padre, madre, fratello, sorella, moglie, marito, figlio, figlia ecc…?
Ma la giustizia divina è tanto più grande di noi quanto il sole con una fiaccola. Le nostre fiaccole, i nostri lanternini, direbbe Pirandello, illuminano solo una piccolissima porzione di spazio-tempo, e tutto quello che c’è oltre, poiché nascosto ai nostri occhi, sembra non esistere, o non avere importanza.
Eppure ogni tanto, nella preghiera, nella consolazione, sembra quasi che questa luce si allarghi, o per meglio dire, che ci sia un’altra sorgente di luce, un sole che sa illuminare tutto, gli spazi fra noi e le cose, fra noi e gli altri, fra noi e noi stessi. E all’improvviso, un giorno, forse ci ritroveremo a vederci interamente, a vedere che in realtà eravamo già sotto il sole, come angeli in cielo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi aspetto in cambio di una vita cristiana pienamente vissuta?
In quale occasione una prospettiva più ampia mi ha permesso di innalzarmi al di sopra di un problema che sembrava irrisolvibile?
Come riesco a riscaldarmi alla luce del Dio dei viventi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Giugno
2021
Le fiaccole e il sole
commento di Mc 12,18-27, a cura di Gloria Ruvolo