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Il destino dell’uomo è riflettere la bellezza di Dio.
Silvano Fausti SJ
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 9,2-10)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Mi lascio ispirare
Nella vita ci sono dei momenti speciali in cui all’improvviso e spesso in modo del tutto inaspettato si vede in modo più chiaro ciò che fino a un attimo prima sembrava avvolto dal mistero. Come in una visione, possiamo intuire il senso di ciò che stiamo vivendo e conoscere la meta riempie finalmente di significato ogni singolo passo.
Ci sono momenti preziosi che non si possono sprecare.
Oggi Gesù ci prende con sé e ci dona la grazia di vedere a cosa siamo chiamati: riflettere la bellezza di Dio attraverso le nostre vite. Questa è la promessa di Gesù trasfigurato. La strada è semplice: ascoltare lui e in qualsiasi occupazione rimanere con lui nel grembo del Padre.
Anche il nostro cuore allora spontaneamente dirà: è così bello essere qui!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali luoghi della mia vita mi sembrano senza senso?
In quali occasioni posso dire: “che bello essere qui”?
Cosa desidero affidare al Signore perché lo possa trasfigurare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Febbraio
2021
Metamorfosi
commento di Mc 9,2-10, a cura di Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani