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[…] i santi, come hanno continuato a intercedere e pregare per me.
Ignazio di Loyola - ESS, 60
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 7,31-37)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Mi lascio ispirare
In questa scena di guarigione un particolare è molto interessante. Il sordomuto non va da solo da Gesù, sono altre persone che lo conducono dal Signore.
Una caratteristica fondamentale della nostra fede è che si cresce in una comunità, la Chiesa, dove chi è venuto prima di noi ci dà una testimonianza e ci fa incontrare il Signore. Il dono della fede viene da Dio, però lo riceviamo grazie ad altre persone che ci fanno incontrare questo Dio e a loro volta lo hanno incontrato grazie ad altri che lo hanno testimoniato. È un po’ una specie di staffetta.
Dunque, il fatto che altri conducano il sordomuto da Gesù è un dettaglio tutt’altro che secondario di una scena per la quale chiaramente, a prima vista, si è portati a centrarsi sull’evento della guarigione miracolosa. Questa rimane ovviamente centrale, però è resa possibile proprio dalla fede di quelle persone conoscenti del sordo, che neppure sono nominate. Non sappiamo chi sono, però, probabilmente, conoscevano o avevano sentito parlare di Gesù e avevano una grande fede in Cristo.
Questo episodio ci può aiutare a gustare quindi la dimensione comunitaria della Chiesa, che non è opzionale per il nostro cammino di fede. La Chiesa è il luogo dove incontriamo il Signore e dove Lui ci libera dalle nostre sordità, perché possiamo annunciarLo ad altri.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali persone sono state per me testimoni importanti di fede?
In quali momenti la dimensione comunitaria di Chiesa è stata importante per il mio cammino cristiano?
Quali momenti posso considerare di guarigione nel mio cammino con il Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
12
Febbraio
2021
Essere accompagnati all’incontro col Signore
commento di Mc 7,31-37, a cura di Daniele Ferron