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Casa non è una questione di mattoni, ma di amore. Anche uno scantinato può essere meraviglioso.
Christian Bobin
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 19,45-48)
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
Mi lascio ispirare
Nel corso della sua giornata fatta di incontri, confronti, gesti e sguardi, Gesù sente la necessità di una sosta al tempio, di una pausa di deserto per mettersi in ascolto e ricaricare le batterie. Quello che trova è invece un caos di voci e urla che si sovrappongono, un tintinnio di soldi, un mercanteggiare frenetico che innesca la sua ira. Sente violato quel luogo privilegiato di intimità dove poter entrare in contatto con il Padre e con i figli del Padre, suoi fratelli: insegnava infatti ogni giorno nel tempio, con l’unico grande obiettivo di rivelare loro la reale vicinanza, di questo Padre.
Così, la casa che davvero sta a cuore al Signore, non sono quattro mura, ma lo spazio che siamo disposti a lasciargli abitare, dentro di noi: il nostro – per quanto imperfetto – tempio, unico e sacro ai suoi occhi. Lì, giorno dopo giorno, Lui desidera entrare, sedersi, sussurrarci e guidarci con la sua voce dolce e decisa, mai prepotente… voce che emerge in mezzo ad altre voci – gli scribi e i capi dei sacerdoti in noi – mascherate di una falsa autorevolezza ma incapaci di dare sostanza e bellezza al nostro cammino.
Signore, insegnaci a prenderci cura della casa che ci hai affidato, perché sia casa di preghiera, la preghiera del nostro quotidiano vissuto, non di parole o automatismi che rischiano di essere vuoti. Spalanca le finestre perché la invada unʼaria nuova, aiutaci a fare spazio, a ripulirla da tutto ciò che la ingombra, dai nostri calcoli egoistici, dalle preoccupazioni e le ansie da prestazione, dai nostri piani ultra dettagliati. Facci luogo di pace, di gratuità, di accoglienza, disponibile a un contatto profondo con il Padre e con i fratelli che incontriamo lungo il cammino.
Lisa Busignani
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali luoghi, con quali persone mi sento effettivamente a casa? Che sensazioni provo?
Quali sono oggi le voci che disturbano la pace della mia casa? Quali gli ingombri di cui sento di volermi liberare, per fare più spazio?
Quale situazione, persona in particolare sono oggi chiamato/a ad accogliere, con tutto quello che ho da offrire?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Novembre
2020
Custodire la casa
commento di Lc 19,45-48, a cura di Lisa Busignani