-
All’uomo, nella sua fragile barchetta, è dato il remo in mano proprio perché segua non il capriccio delle onde ma la volontà della sua intelligenza.
Johann Wolfgang Goethe
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 17,7-10)
In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Mi lascio ispirare
Se contemplo questo servo sento subito una forte resistenza. Non è piacevole essere serva di un padrone: nella mia vita ci sono tanti ambiti in cui ho un padrone a cui obbedire. Una persona, una situazione in cui mi sento sfruttata o sottomessa, la realtà difficile che stiamo vivendo e che non posso cambiare o un sistema che percepisco non rispettoso della mia libertà.
Per questi padroni io non conto proprio nulla: non conta la mia stanchezza, i miei bisogni, il mio stato d’animo, il mio desiderio. Io non conto e invece quanto vorrei essere riconosciuta! La mia vita perde di valore agli occhi di questi padroni eppure quanto vorrei avesse significato!
Provo allora a contemplare la scena in un altro modo.
Sono quel servo e scelgo di esserlo. Scelgo di accettare quel padrone, addirittura di abbracciare i suoi desideri, il suo benessere, di volere che stia bene e che sia rifocillato. Non attendo un grazie né un premio, non guardò fuori di me, non guardo alla reazione del padrone. Solo mi ascolto in profondità. Non c’è forse un certo gusto di libertà?
Termino con un dialogo con Gesù, pensando che anche lui ha vissuto sotto tanti padroni. Egli però è vissuto da uomo profondamente libero e, mentre moriva fisicamente, non ha mai scelto la morte generata dalla frustrazione.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali padroni ci sono nella mia vita? Chi o cosa dispone di me?
Quale libertà cerco nella mia vita?
Se guardo alla libertà con cui Gesù ha vissuto, quale parola mi sento rivolgere oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Novembre
2020
Liberi di essere servi
commento di Lc 17,7-10, a cura di Lorena Armiento s.a.