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Ecco, guarda ti regalo questa
luce, dopo la pioggia,
luce lavata smarrita
in un mondo annegato.
Chandra Livia Candiani
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 12,54-59)
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
Mi lascio ispirare
Viene facile, oggi, immedesimarsi nella folla rimproverata da Gesù. Anche se, più che richiamarci, Gesù ci rivela una cosa: siamo molto più semplici di quanto pensiamo. L’essenzialità è la nostra caratteristica prima.
Come lo fa? Semplice, ancora una volta.
Gesù fa riferimento a qualcosa con cui i contadini, i pescatori, commercianti, avevano a che fare ogni giorno: il clima, dal quale dipendevano le loro opere quotidiane.
È inutile, allora, cercare di complicare le cose.
Abbiamo, volendo, tutti gli strumenti per capire cosa sia essenziale nella nostra vita oggi e cosa, invece, ci appesantisce lungo la strada. Preferiamo procedere lungo la strada con il Nemico invece che “negoziare un accordo” e procedere avanti liberi da ogni debito. La polemica con l’avversario sembra darci più soddisfazione, una ragione d’esistere, anche a costo di perire, di perdere un’occasione di relazione.
Eppure sembra costarci, vederci semplici come la pioggia che scroscia da una nuvola gonfia d’acqua o l’incedere dello scirocco.
Oggi, forse, possiamo provare a essere “meteorologi” del nostro spirito e del nostro tempo e riconoscere nella nostra vita i segni della presenza costante e amica del Signore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali problemi, a volte, pensi siano solo ed esclusivamente tuoi?
Quando ti è capitato di rendere quei tuoi problemi compagni di viaggio?
In quale occasione ti trovi a fare delle previsioni sulla tua vita dialogando con il Signore come un amico fa con un amico?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Ottobre
2020
Molto più semplici
commento di Lc 12,54-59, a cura di Matteo Palma