Photo by Edwin Andrade on Unsplash -
Se ho sperato, è stato solo per legittima difesa
Mesmeri, Twitter
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 11,47-54)
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
Mi lascio ispirare
Un rimprovero che è anche un grido di dolore. Quel “guai” che vediamo come una minaccia non potrebbe essere anche (o forse soprattutto) un’esclamazione di dolore da parte di Gesù, nel vedere che coloro che erano chiamati a vivere e a far vivere il popolo d’Israele nella relazione con il Signore, in realtà si sono posti quasi di ostacolo? L’ipocrisia di chi piange e glorifica ora coloro che in precedenza sono stati perseguitati e uccisi; di coloro che posti come le guide del popolo nella via di Dio, di fatto sembrano impedire che quel Dio venga seguito in verità e giustizia.
E allora ecco che quel grido di dolore, quel rimprovero, diviene richiesta di fare verità verso coloro che – piaccia o meno – dovrebbero essere le guide religiose e spirituali per il popolo.
Una richiesta di verità che purtroppo gli interlocutori sembrano scansare e che li fa entrare maggiormente in una modalità di difesa e di acredine verso Gesù.
In fondo è la storia di tutti i tempi: nessuno che richiami radicalmente alla verità viene visto bene. Dentro di noi c’è un meccanismo di difesa che subito alza le sue barriere verso chi ci richiama a una verità scomoda, che ci richiede la conversione, il cambiamento, il lasciarsi mettere in discussione. E allora, forse, quel “guai” di Gesù può esser anche oggi più attuale che mai.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Per cosa sento il Signore dire “guai!”, nella mia vita?
Quale ostacolo alla verità trovo, oggi?
Quale meccanismo di difesa affido al Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
15
Ottobre
2020
La storia di tutti i tempi
commento di Lc 11,47-54, a cura di Lino Dan SJ