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Per una risposta affermativa, vi è solo una parola: sì. Tutte le altre parole sono state inventate per dire di no.
Tristan Bernard
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 9, 57-62)
In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
Mi lascio ispirare
Oggi ci vengono mostrate tre diverse reazioni che possono attivarsi a partire dall’incontro personale con Gesù.
Da una parte l’iniziativa entusiastica del primo personaggio, che lo spinge alla disponibilità radicale e immediata di chi si autocandida alla sequela e si sente pronto a compiere azioni eroiche per seguire Gesù “dovunque” egli vada. Ma Gesù non lo incoraggia, sembra piuttosto sgonfiarne lo slancio, non perché disconosca il valore del nostro desiderio, ma perché lo prende sul serio e ci invita a una sua verifica, a concederci tempo per crescere in umanità, lasciando che il cuore si dilati e diventi capace di desiderare cose sempre più grandi, perché impariamo a discernere su cosa il desiderio di seguirlo sia veramente fondato.
Poco più avanti, vediamo Gesù stesso che prende l’iniziativa. La reazione del secondo personaggio appare profondamente legittima e degna di considerazione, ma la risposta di Gesù ne svela i tratti più nascosti. Quest’uomo, infatti, ha un cuore abitato da qualcos’altro: sembra quasi stanco, appesantito da una storia che lo lega impedendogli di spiccare il volo, appiattito su vecchie logiche che impediscono un “sì” fiducioso e libero.
Infine, un terzo personaggio che candida se stesso, ponendo tuttavia delle condizioni. È un uomo dai facili entusiasmi, che però deve prima risolvere altre questioni, un uomo combattuto, sospeso tra due mondi e due desideri. Il suo è l’atteggiamento di chi è stato toccato da Gesù tanto da volerlo seguire, ma è disposto a farlo solo a modo suo, senza lasciare davvero nulla, senza una vera scelta. Ma, risponde Gesù, per essere adatti al Regno non possiamo stabilire noi le condizioni, né camminare coi piedi su due sponde, né andare avanti con gli occhi rivolti indietro, ma solo – pieni di fiducia – un passo dopo l’altro, procedendo dietro di Lui, modellati dalla sua Parola.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi colpisce del primo personaggio? Come reagisco quando non sento i miei desideri immediatamente riconosciuti e incoraggiati dagli altri?
In che modo sento di assomigliare al secondo personaggio? Cosa mi impedisce di rispondere con generosità alla chiamata del Signore?
Quali analogie riconosco fra me e il terzo personaggio? Quali sono i compromessi e le condizioni che impongo al Signore per seguirlo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Settembre
2020
Liberi per un “sì”
commento di Lc 9, 57-62, a cura di Nicolò Mazza SJ