Andrew Moca via unsplash.com -
Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio.
Fabrizio De André, Bocca di rosa
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,8-13)
In quel tempo, mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Mi lascio ispirare
L’incontro di Gesù con Matteo, i pubblicani e i peccatori porta subito i farisei a scandalizzarsi e a mormorare ai suoi discepoli la loro contrarietà. Nel Vangelo i farisei fanno spesso la parte dei “cattivi”: sempre contro quello che fa o dice Gesù, sempre giudicanti… chi non ha almeno una volta pensato: «che insensibili e bigotti!».
E duemila anni dopo? Siamo sicuri che le cose siano cambiate?
Succede per esempio che un mese fa, papa Francesco ha scritto su Twitter: «Dio non ti ama perché ti comporti bene; ti ama e basta. Il suo amore è incondizionato, non dipende da te» e in risposta al tweet sono spuntati tanti commenti di gente perplessa o scandalizzata come questo: «Scusi ma allora se faccio del bene o del male è la stessa cosa? Che incentivo ho a fare del bene?»
Di esempi simili se ne trovano in realtà tanti: dovunque oggi in tv o nelle bacheche di Facebook spuntano commenti di persone che da una parte citano il Vangelo, Gesù e i comandamenti e dall’altra sono in prima fila a giudicare, esplodere la propria rabbia e il proprio odio verso questo o quell’altro, questa o quell’altra situazione.
Quante volte viviamo la fede proprio nel modo opposto a quello che Gesù ci dice, quanto è difficile uscire da quella logica di amore come premio che riceviamo solo se facciamo il bene e ci viene tolto se facciamo il male.
Gesù ce lo mostra chiaramente: l’amore del Signore non lo meritiamo – e non dobbiamo meritarlo: è un dono gratuito che non ci verrà mai tolto ed è un dono per tutti! Solo accettando tale amore incondizionato potremo andare oltre il modo di vivere la fede dei farisei.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come vivo oggi il mio rapporto col Signore? In cosa so lasciarmi amare? In cosa no?
In quali occasioni mi capita di pensare e parlare come i farisei del Vangelo di oggi: giudicando, mormorando e sentendomi “superiore” rispetto ai miei fratelli/sorelle?
Quando riesco a sentire su di me l’amore misericordioso di Gesù che mi fa vivere la fede come una relazione di amore e non come un sacrificio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Settembre
2020
Niente sacrifici!
commento di Mt 9,8-13, a cura di Marco Sturniolo