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Che maledetto vizio ha l’infinito. Ha tutto l’universo a disposizione, e va a nascondersi dentro uno sguardo.
Fabrizio Caramagna
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 6,27-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Mi lascio ispirare
Oggi il Signore è particolarmente esigente nel chiederci di amare i nostri nemici. Chi può farlo? E soprattutto c’è qualcuno che desidera farlo e perché dovremmo?
Partiamo dall’ultima domanda. «Perché dovrei amare i miei nemici?» «Perché, dice Gesù, sarò figlio di Dio, sarò reso partecipe della sua gioia, quella che deriva dal distribuire misericordia a chi mi fa del male: è in gioco la relazione col Padre! Certo, non sono un distributore automatico di amore ma forse il problema è che a volte sono affetto da strabismo e guardo alla cosa sbagliata: il volto del nemico invece del volto del Signore, il male che ricevo invece delle viscere misericordiose di Dio».
Penso a questo e gli chiedo di orientare il mio sguardo a Lui, perché il cuore si scaldi e i miei desideri si dilatino.
Forse non riuscirò subito ad amare il mio nemico, ma il Signore mi indica due direzioni lungo cui camminare. Se nella seconda serie d’indicazioni mi invita addirittura ad anticipare chi mi fa delle richieste pretenziose superandolo in generosità, la prima serie riguarda atteggiamenti prevalentemente interiori: se non riesco ad amare il mio nemico, posso aspirare a fare qualcosa di buono per lui, se non riesco in questo desiderio, posso provare almeno a dire bene di lui e se non mi riesce neppure benedirlo, inizio a pregare per lui. Infatti è solo il mio cuore il luogo in cui questa trasformazione può avvenire e non mi è possibile amare il mio nemico senza l’aiuto di Dio: amarlo è un dono che chiedo ed è una grazia che ricevo.
E anche qui mi accorgo di essere un po’ strabico: invece di accontentarmi di guardare al grazie ricevuto da qualcuno a cui ho restituito un favore o affetto, chiedo di poter guardare alla gratuità dei doni del Signore e imparo io a dire grazie, perché dilata i miei desideri e mi insegna a camminare alla sua sequela.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Pensa a qualcuno che ti ha fatto un torto: cosa ti fa così arrabbiare da impedirti di pensare di essere benevolo con lui?
In quale occasione hai desiderato pregare o fare del bene per un tuo nemico? Oggi chi muove questo tuo desiderio?
In quale occasione ti è sembrato di ricambiare il male di una persona ostile? Cosa hai provato?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Settembre
2020
Affetti da strabismo
commento di Lc 6,27-38, a cura di Lorena Armiento s.a.