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Credo che nessuno di noi conosca la fame, ma un giorno me la insegnò una bambina. La trovai per strada, mi accorsi che aveva fame e le diedi un pezzo di pane, ma lei ne mangiava una briciola per volta. Io le dissi di mangiarlo serenamente, ma lei mi rispose: «ho paura, perché quando finirà io avrò di nuovo fame».
Madre Teresa di Calcutta
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 15,21-28)
Partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidone. Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: “Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio”. Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: “Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!”. Egli rispose: “Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele”. Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: “Signore, aiutami!”. Ed egli rispose: “Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”. “È vero, Signore – disse la donna -, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”. Allora Gesù le replicò: “Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri”. E da quell’istante sua figlia fu guarita.
Mi lascio ispirare
Possiamo dire che stavolta Gesù “sconfini”: se ne va a nord, in Fenicia presso il mare Mediterraneo, nel territorio che oggi appartiene al Libano. Gesù va lontano, lontano anche dai suoi correligionari. Va a incontrare le rade «pecore perdute della casa d’Israele?”». Va e si espone. Sempre quando ci esponiamo incontriamo l’imprevisto, Gesù lo sa e rischia: l’imprevisto ci viene incontro, non è necessario che lo cerchiamo. Per Gesù è la donna cananea. La donna, straniera, “lontana”, chiede a Gesù di entrare nel Regno, di goderne i frutti della salvezza. Interesse? Calcolo?
Anche Gesù per la donna rappresenta un imprevisto: non la esaudisce subito, le oppone resistenza, non approfitta di lei e della sua situazione penosa per farsi conoscere così a nord, tra quelli adorano altri dei, o nessun dio. La donna deve mettersi in gioco in prima persona: non c’è la figlia malata davanti a Gesù, a chiedere; c’è lei.
E per amore della figlia riconosce in prima persona che Gesù può dare salvezza e può darla a tutti, perché la salvezza basta per tutti: ne basta una briciola. La replica di Gesù è importante: sono parole di grande fiducia che Gesù pone nella donna. Ora sta a lei desiderare la salvezza per la figlia.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi impedisce di aprirmi all’imprevisto, a percorrere vie non sicure?
In che modo prego il Signore per gli altri?
Cos’è la salvezza per me? Che bisogno ne ho? Che bisogno ne hanno gli altri?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Agosto
2020
Basta una briciola
commento di Mt 15,21-28, a cura di Andrea Piccolo SJ