Ph. Andrea Lalli -
Per quanto grande sia il baobab ha sempre un piccolo seme come genitore.
Proverbio del Madagascar
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 13,31-35)
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Mi lascio ispirare
Facciamo così poca attenzione al mondo intorno a noi che ormai troppo raramente la natura ci stupisce. Lo sguardo di Gesù invece non solo è capace di sorprendersi di come un seme diventi albero, ma ci vede addirittura una metafora del Regno dei Cieli.
Proviamo anche noi a guardare il seme con un occhio contemplativo: non è incredibile vedere come un seme diventi qualcosa di inatteso come un albero? Non solo per le dimensioni che raggiunge, ma anche per la forma frastagliata che non è possibile intuire dalla rotondità del seme.
Gesù ci sta dicendo che il Regno dei Cieli lo viviamo in questa vita, e che se vogliamo il nostro futuro non sarà la stanca ripetizione di un eterno presente, ma qualcosa di realmente inatteso, di imprevedibile, continuamente nuovo.
Se ci lasciamo stupire dalla creatività dello Spirito Santo e ci affidiamo alle strade che ci apre davanti, allora stiamo costruendo il Regno dei Cieli.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale luogo della tua vita la creatività dell’amore ti ha sorpreso?
In quale occasione ti sei sentito un seme in pieno germoglio?
Dove hai bisogno che il Signore ti guardi, oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
27
Luglio
2020
Se ci lasciamo stupire
commento di Mt 13,31-35, a cura di Leonardo Vezzani SJ