La Reconnaissance Infinie, René Magritte -
Da molti anni non mi chiedo più quale posto è la mia casa:
ho scoperto che la mia casa è insieme a me ovunque vada.
Modena City Ramblers, Il fabbricante di sogni
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 10,7-15)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».
Mi lascio ispirare
Spesso come cristiani, come uomini e donne di fede, ci sentiamo custodi di un amore gratuito che abbiamo ricevuto: l’amore del Signore. Più diventiamo grandi, più iniziamo a sentire il desiderio di essere testimoni di questo amore così grande: vorremmo raccontarlo, vorremmo contagiare tutti, ma spesso non sappiamo come fare.
Ci chiediamo quale possa essere il nostro modo di portare agli altri l’amore di Dio e ci arrovelliamo per trovare i modi più disparati, dimenticandoci che già ciò che siamo è opera di Dio e che già con il nostro corpo e le nostre parole siamo espressione di quell’amore ricevuto. Allora il primo passo per capire quale possa essere il modo migliore di amare e servire Dio in questa vita potrebbe essere iniziare a vederci con i suoi occhi, consapevoli che tutto quello che facciamo e diciamo nella quotidianità può già essere un dare quell’amore gratuito e infinito che abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere dalla relazione con Lui.
Anche perché in fondo annunciare il Vangelo non è soltanto dare un messaggio predefinito a qualcuno, né semplicemente essere cortesi o testimoniare con grandi atti d’amore, né ascoltare con attenzione, consigliare o pregare per l’altro. Può essere ciascuna di queste cose, ma in fin dei conti dipende solo dal nostro essere completamente giocati nella relazione, dallo spazio che l’altro ha dentro il mio cuore.
Il punto è fare entrare l’altro nella mia vita, con tutte le sue gioie e con tutte le sue sofferenze, fidarmi di lui, rinunciare alle mie aspettative su di lui e alle mie difese, rischiare di coinvolgermi profondamente nella sua vita; il resto viene da sé. Ogni autentico incontro di due persone è la rinuncia a delle certezze, a delle abitudini, a delle difese; è lì che Dio opera, si lascia incontrare e fa sperimentare tutto il suo amore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali relazioni mi hanno aperto all’incontro con il Signore? Come?
Cosa mi aiuta a tener viva la relazione con il Signore?
In che misura e in che modo ho desiderato essere testimone del Suo amore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Luglio
2020
Strada facendo, predicate
commento di Mt 10,7-15, a cura di Comunità Centro Poggeschi