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In interiore homine habitat veritas. Nell’uomo interiore abita la verità.
Sant’Agostino
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 6,1-6.16-18)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Mi lascio ispirare
Come risuona in noi quella frase: «il Padre tuo, che vede nel segreto»?
Possiamo sentirla come una minaccia: il Padre vede nel segreto, vede lì dove non vorrei essere visto, mi osserva, o per dirla in modo proprio brutale, mi spia. Devo stare attento a difendermi, a spiegare le ragioni di comportamenti, che sì, non sono proprio quello che la Chiesa insegna. Potessi avere un attimo di libertà, e fare i miei sbagli in santa pace!
Ma la frase è associata a una ricompensa, proviamo allora ad ascoltarla come una promessa: il Padre vede qualcosa di buono, e me lo restituisce. Che cosa vede il Padre? Egli vede, o conosce gli slanci del mio cuore. Gioisce quando mi capita di fare il bene senza accorgermene, o quando sono tanto preso da qualcosa da dimenticarmi di mangiare. Gioisce perché sento il bisogno di pregare.
Il Padre di Gesù ci aspetta con le braccia aperte, perché noi muoviamo i primi passi, trotterellando. Camminare ritti in piedi significa lasciare l’appoggio abituale di tante conferme, che ci attendiamo dagli altri: i like su una foto, i complimenti per come siamo vestiti o per quello che scriviamo, i voti alti, le espressioni di stima. Camminare ritti in piedi significa provare a stare da soli ed entrare nel segreto del nostro cuore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che cosa mi impedisce di entrare nel segreto del mio cuore?
Ho spazi e tempi di silenzio?
Che volto avrà la ricompensa promessa?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
17
Giugno
2020
Lo sguardo del Padre
commento di Mt 6,1-6.16-18, a cura di Stefano Corticelli SJ