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Non conoscendo affatto la statura di Dio.
Fabrizio De André
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,17-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Mi lascio ispirare
La comunità cristiana, cui si rivolge Matteo, composta da cristiani provenienti dal giudaismo, si interroga su quali siano i criteri per una profonda fedeltà alle Scritture e all’autentica tradizione giudaica. Soprattutto si chiede in che cosa consista l’originalità del messaggio cristiano.
Dalle parole di Gesù si comprende che la Legge, come ogni legge, è buona: comanda ciò che fa crescere la vita e vieta ciò che la diminuisce. E i Profeti richiamano a essa. Dietro la Legge però c’è Dio Padre, fonte della vita, che nel Figlio dà la vita e la porta al suo pieno compimento, amando fino in fondo.
La legge impedisce di cadere, l’amore consente di costruire. L’amore non trascura neppure il minimo dettaglio; al contrario manifesta la propria grandezza nelle attenzioni minime.
Gesù dice che per entrare nel Regno di Dio non basta conoscere ed eseguire la Legge: è necessaria una giustizia che ecceda i limiti della legge. È la giustizia di un Padre che ama, perdona e salva gratuitamente e senza meriti. È una giustizia “eccessiva” perché l’amore che la muove è senza misura. È misericordia!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando rischio di trasformare la legge in legalismo, svuotandola di senso?
In quale occasione ho avvertito la Sua giustizia senza misura, nella mia vita?
Quale preghiera mi sale dal cuore contemplando, in Gesù, l’amore misericordioso del Padre?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Giugno
2020
Una giustizia “eccessiva”?
commento di Mt 5,17-19, a cura di Milena Acquafredda s.a.