Ph. Simone Trumpet -
Che cosa sarei io senza di te che mi sei venuta incontro?
Che cosa sarei io, senza di te, se non un cuore addormentato nel bosco?
Louis Aragon
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 6,44-51)
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Mi lascio ispirare
Signore, cosa siamo senza di te che hai dato la tua vita per amore nostro, che hai dato la tua vita per la vita del mondo? E quanto è forte oggi questa parola, “mondo”, così breve ma intensa, impregnata di tutte le nostre paure, ansie, scoraggiamenti, confusioni che stiamo vivendo in questo periodo?
Come è difficile, Signore, imparare a mantenere un cuore docile e aperto alla vita e alla speranza, in questo periodo in cui viviamo più intensamente la morte e la paura di non riuscire più a respirare, paura di perdere tutto e iniziare ad avere fame.
Ma tu sei risorto, Signore, ci hai mostrato con la tua vita, morte e risurrezione di che stoffa sei fatto e che stoffa vorresti che indossassimo. Sei uscito da quel sepolcro, da quel luogo di morte, e non ci hai abbandonati, sei tornato in mezzo a noi, a riaprire i nostri cuori e i nostri occhi, ad alimentare la nostra speranza e la nostra fame.
Anche oggi, Signore, ci ricordi come arrivare a te: avendo fame, una fame diversa che nessun pane impastato da uomo può saziare. Le nostre bocche e le nostre pance necessitano di un pane vivo, un pane vero, un pane che sazia per l’eternità.
E quel pane sei tu, Signore, che hai spezzato per molti e per molti continui a farlo, perché non manchi a nessuno. Come ci dici sempre: basta chiedere! Il tuo amore è così grande che non ti dimentichi di certo di noi.
Signore, fa’ che nella nostra fame di desideri e sogni impariamo a trovare te, nostra vera fonte di sazietà.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione abbiamo sentito che il nostro cuore aveva fame di vita e di verità?
In che modo riusciamo a metterci in ascolto di quella fame che sentiamo dentro di noi?
In questo periodo, come dividiamo il pane che il Signore ci ha donato?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Aprile
2020
Fame di vita
commento di Gv 6,44-51, a cura di Rete Loyola (Bologna)