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La mia antipatia per il peccatore svela la mia simpatia per il peccato, la mia dissociazione dal malvagio la mia partecipazione al male.
Silvano Fausti
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,38-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Mi lascio ispirare
Gesù raduna i suoi discepoli sulla montagna e con loro, quindi anche con noi, ripercorre tutti i comandamenti dati a Mosè, tutte quelle parole di salvezza che consentivano al popolo di Israele di riconoscersi in alcune regole e di relazionarsi con i popoli stranieri. Ne viene fuori che per rispettare quelle regole non è poi così necessario essere cristiani.
Quella che Gesù ci propone oggi è una giustizia che va oltre, una giustizia “eccessiva” – perché l’amore è sempre in eccesso.
Con Gesù siamo chiamati a un cambio di passo. La partecipazione alla logica del Regno di Dio si gioca nella resistenza al male per amore verso il fratello che lo compie. In compagnia di Gesù e dei discepoli anche noi possiamo rileggere le esperienze del male nella nostra vita e, soprattutto, le nostre reazioni in quelle occasioni.
Il messaggio della montagna rompe col gioco dell’”occhio per occhio, dente per dente”, spezza gli automatismi della legge del taglione. Il messaggio della montagna rifiuta le comodità della legge del taglione. Ci chiede una conversione, ci chiede l’esercizio della libertà, un costante allenamento ad essa per restituirci la nostra libertà di figli.
Ma, soprattutto, Gesù non usa mezzi termini, punta alla perfezione del Padre, che per mezzo di suo figlio, si è fatto fratello e proposta di nuovo modo di stare al mondo. L’avvento del Regno, allora, coincide con una maggiore consapevolezza del fatto che siamo chiamati a essere figli e fratelli, non più vittime e carnefici… e sempre giudici del bene e del male.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione sei stato vittima o carnefice della legge del taglione?
Quali resistenze incontri nel seguire la proposta che oggi ti fa il Vangelo?
Che idea di perfezione hai del Padre in cui credi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Febbraio
2020
Una giustizia “eccessiva”
commento di Mt 5,38-48, a cura di Matteo Palma