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Tieniti al lato più luminoso del dubbio.
Lord Alfred Tennyson
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8, 27-33)
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno. E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Mi lascio ispirare
Dopo aver girato la Galilea e annunciato la buona novella, dopo essere stato accolto ma anche criticato, respinto e giudicato, Gesù giunge a Cesarea di Filippo: un luogo lontano fortemente influenzato da altre culture e religioni, un luogo pagano in cui probabilmente potersi nascondere e respirare.
Qui Gesù pone domande ai suoi discepoli, è un Gesù dubbioso, in cerca di conferme e forse ancor di più in cerca di conforto. Ha bisogno di sapere che ciò che sta annunciando, ciò che sta vivendo in prima persona ha davvero un senso. Non è un caso che dopo la risposta di Pietro: «Tu sei il Cristo» Gesù inizi a parlare apertamente del suo cammino verso Gerusalemme e della sua probabile conclusione. I dubbi e le incertezze cedono il posto alla decisione e alla consolazione.
Anche noi, nel nostro camminare quotidiano in certi momenti abbiamo bisogno di uscire dalla nostra quotidianità. Di andare “lontano”, nella nostra Cesarea di Filippo a cercare di capire cosa stiamo seminando e quali frutti stiamo raccogliendo o raccoglieremo. Ciò che ci può davvero confortare e consolare è proprio la consapevolezza che anche Gesù ha avuto bisogno di momenti del genere. Anche Gesù ha avuto dubbi e incertezze. Ha vissuto momenti di conforto e ha avuto bisogno dell’aiuto dei suoi amici.
Perché non dobbiamo mai dimenticare che oltre ad essere il figlio di Dio, anche Gesù è stato ed è un vero uomo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale dubbio affido oggi al Signore?
In quale occasione il sostegno degli amici mi ha ricondotto alla verità?
Qual è la tua Cesarea di Filippo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Febbraio
2020
Chi sono per gli altri, chi sono per te
commento di Mc 8, 27-33, a cura di Marco Sturniolo