Ph. Genaro Soriano -
Dagli il pane, e l’uomo si inchinerà davanti a te, giacché non vi è nulla di più irrefutabile del pane, ma se nella stesso tempo un altro, a tua insaputa, si impadronirà della sua coscienza, oh, l'uomo arriverà a gettare via il tuo pane per seguire chi avrà sedotto la sua coscienza.
Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8,14-21)
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».
Mi lascio ispirare
Al piccolo Gesù è sempre piaciuto il miracolo del pane. Farina e acqua impastati con pazienza dalle mani calde di Maria. Il tempo tranquillo in cui non si sa bene chi faccia cosa, ma la piccola massa lievita e cambia di odore e di consistenza. Il profumo che si diffonde quando viene cotto. La gioia quando ciascuno riceve il suo pezzo.
Il miracolo del pane funziona se c’è lievito buono. Gesù maestro continua a parlare ai suoi amici a partire dal miracolo del pane. Ma c’è lievito e lievito. C’è il lievito del regno e però ci sono anche dei lieviti che possono fare marcire gli ingredienti: lieviti finti che fanno sprecare il lavoro e la vita; lieviti ingannatori, che ci fanno pensare che il miracolo del pane non funzioni per noi e per la nostra situazione; lieviti accusatori che ci fanno credere che gli altri ingredienti siano corrotti, che la vita sia un bluff…
Invece con il lievito buono e con gli stessi identici elementi di base il risultato sarebbe stato proprio diverso!
Il Signore invita i suoi discepoli a fare attenzione ai diversi lieviti che possono fermentare nei loro cuori, a dare un nome a quelli che ingannano la vita. Gesù ci invita a chiedere la grazia di ricordare le esperienze che abbiamo avuto del lievito buono. Il lievito buono si è fatto vicino alla traversata della tua vita? Quando? Come? Fidarci che continuerà ancora una volta a impastarsi con te, a spezzarsi anche tra le tue mani per sostenere le avventure di tanti. Oltre le nostre paure, le nostre dimenticanze e le nostre incomprensioni, il lievito buono è con noi, tutti i giorni fino alla fine del mondo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che esperienza ho avuto del lievito buono? Posso ricordare una volta in cui ho sentito il suo profumo nella mia vita, la gioia vera della condivisione?
Che esperienze ho avuto dei lieviti falsi? Che nome prendono nella mia vita i lieviti ingannatori?
Da quando ho incontrato Gesù, come vivo la mia fame, i miei bisogni primari?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Febbraio
2020
Pane di lievito buono
commento di Mc 8,14-21, a cura di Matteo Suffritti SJ