- Foto di Aamir Mohd Khan da Pixabay
C’è vera condivisione solo nella povertà. C’è vera ricchezza solo nella condivisione.
Roger Etchegaray
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8,1-10)
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
Mi lascio ispirare
Di nuovo, ancora pani e pesci. Una ripetizione capitata a caso? Sembra di sentire un ritornello già ascoltato: la gente che segue Gesù, il suo accorgersi che hanno fame sentendone compassione, il suo desiderio di coinvolgere i discepoli, il loro disappunto, il loro fermarsi di fronte al come faremo vedendo una realtà fatta di sette pani e pochi pesci…
E Gesù che ancora una volta agisce: benedice, moltiplica il pane e i pesci per tutti, spezzandoli. Il solo modo di fare partecipi i presenti del dono inesauribile di Dio, è condividere il poco. È un miracolo? Certo, lo è, ma lo è soprattutto perché il poco, condiviso, diventa ciò che sfama a sazietà – e con avanzi! – per chi sa mettere quel poco nelle mani del Signore, e non tenerlo per sé.
Questo è ciò che avviene nell’economia di Dio e che la fa differente dalla nostra: la condivisione. Il poco e il molto non sono ciò che darà risultato diverso, se compresi in quella logica. E allora, proprio in quella economia, non c’è solo chi dà e chi riceve, ma ciascuno, ovvero tutti, hanno la possibilità di essere loro stessi strumento per saziare la fame dei fratelli. Perché – diciamolo pure – speso ha fame proprio chi ha di più, ma in realtà manca dell’essenziale.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Di cosa hai fame, oggi?
In quale luogo della tua vita puoi far fruttare l’economia della condivisione?
Quando il Signore ha moltiplicato qualcosa per te?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
15
Febbraio
2020
L’economia della condivisione
commento di Mc 8,1-10, a cura di Lino Dan SJ