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La scultura è una arte che levando il superfluo da la materia suggetta, la riduce a quella forma di corpo che nella idea dello artefice è disegnata
Giorgio Vasari
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 5,1-16)
Un giorno, mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro». Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.
Mi lascio ispirare
Ti vengo incontro Signore, ti porto la mia lebbra. La vedo, mi blocca, mi impedisce di vivere. E mi porto con me tutto il mio desiderio di Vita, di compimento. Tutto il desiderio che ho di liberarmi di questa lebbra che visita il mio cuore e di essere la persona che mi hai fatto.
Tu mi vedi arrivare e mi capisci prima ancora che io apra bocca. I tuoi occhi sono pieni d’amore, come quelli di una madre che con tenerezza rassicura il figlio. Sono occhi commossi. Nel tuo abbraccio mi liberi, porti via il superfluo per far emergere la mia vera figura. Come uno scultore che porta via il marmo in eccesso per far emergere dalla pietra la statua, scolpita ad arte.
Mi basta un momento, Signore, nel silenzio, contemplare il tuo sguardo commosso nel mio desiderio. E in un istante mi riporti all’essenziale, a quelle qualità di cui mi hai costituito, a quel modo di sentirmi e di guardarmi che mi ridona pace.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa ti senti addosso come un fardello da cui ti senti bloccato e desideri liberarti?
Qual è lo sguardo che Gesù assume mentre lo contempli?
Come ti senti ad essere guardato così?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Gennaio
2020
Scolpito nel tuo sguardo
commento di Lc 5,1-16, a cura di Ettore Di Micco