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“Ricordare”: dal latino re-cordis, ripassare dalle parti del cuore.
Eduardo Galeano
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 19, 41-44)
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Mi lascio ispirare
Gesù è lì, davanti a Gerusalemme, davanti al luogo più importante e significativo per il suo popolo. Dopo aver girato la sua terra in lungo e in largo e aver portato il Vangelo, la buona notizia a tutti, Gesù giunge a Gerusalemme e piange. Piange perché in tanti, troppi non l’hanno riconosciuto, piange per coloro che non l’hanno compreso, che l’hanno rifiutato e infine odiato.
Penso ai tanti momenti della mia vita in cui Gesù viene e bussa alla porta del mio cuore, mi cerca, mi parla, mi chiama per nome, quante volte anche io non l’ho riconosciuto o non l’ho ascoltato! E quante volte, pur riconoscendolo, l’ho allontanato, l’ho rifiutato o, preso da tanti altri pensieri, l’ho messo da parte, l’ho “dimenticato”… Eppure Gesù piange per me: non un pianto di rassegnazione, ma un pianto pieno di dolore e compassione, pieno di amore. Gesù piange perché sa quali sono e saranno le vere sofferenze quando qualcuno lo rifiuta.
Sembra già tutto scritto: Gesù ha provato ad entrare nel cuore di tutti, ma alla fine chi non l’ha lasciato entrare è perduto. Anche io quindi davanti a tutti i miei no o lontananze da Lui dovrei sentirmi condannato. Ma so che non è così: dopo quel pianto, Gesù entra comunque a Gerusalemme. Non dimentica nessuno, non mi abbandona! Anzi, proprio lì a Gerusalemme donerà tutto se stesso, anche per coloro che l’hanno rifiutato.
Così vale per il mio cuore. Gesù non si stanca, non si stancherà mai di venire a visitarmi. Potrò non riconoscerlo, non ascoltarlo, ignorarlo o perfino combatterlo e rifiutarlo… però Lui per me ci sarà sempre, si donerà totalmente per me. Davanti a un amore così grande non si può restare impassibili!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa provo quando sento il Signore lontano da me?
In quali situazioni mi capita di rifiutare Il Signore? In quali invece lo accolgo?
In questo momento della mia vita, come reagisco davanti a Gesù che viene a visitare il mio cuore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Novembre
2019
Se mi dimentico di Te
commento di Lc 19, 41-44, a cura di Marco Sturniolo