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La nostra vita sulla terra raggiunge la sua pienezza quando si trasforma in offerta.
Papa Francesco
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 6, 12-16)
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
Mi lascio ispirare
Oggi veniamo posti davanti a un Gesù che passa tutta la notte a pregare Dio. La notte è quel momento di oscurità in cui il dubbio e la mancanza di senso si insinuano e sono più difficili da arginare. Gesù affronta questi momenti tornando alla sua relazione profonda con il Padre: è solo lì che può essere affrontata anche la notte più buia.
Il giorno dopo, Gesù sceglie dodici dei suoi discepoli per farne apostoli, che significa inviati. Lo scegliere di Gesù infatti non è mai per creare gruppi ristretti o cerchie di eletti, al contrario ha sempre come obiettivo l’invio e l’apertura al mondo affinché il suo amore possa raggiungere tutti e moltiplicarsi.
Del resto anche tu, Gesù, non ti sei mai sottratto a chi ha riposto nella tua parola e nel toccare il tuo corpo l’unica speranza di guarigione. Incontro dopo incontro hai sempre di più compreso il tuo essere per gli altri, donaci la grazia di imitarti per diventare credibili annunciatori del Tuo amore, uomini e donne per gli altri.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come affronto i momenti difficili della vita?
In quale occasione mi sono sentito grato al Signore per avermi scelto?
In quale luogo della mia vita mi sento chiamato a vivere la mia vocazione ad essere per gli altri?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Ottobre
2019
Essere per gli altri
commento di Lc 6, 12-16, a cura di Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani