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Amatevi! L’amore ci riunirà in Dio.
Santina Campana
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 10,25-37)
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
Mi lascio ispirare
Amare è riscoprirmi capace di com-patire, imparare a soffrire – e a gioire – assieme al fratello che il Signore ha scelto di porre accanto al mio cuore in questo momento. Imparare ad accogliere i moti del cuore dell’altro senza fagocitarli nel mio, senza confonderli, rispettandone la diversità, che è poi la fonte di ogni ricchezza.
Come posso amare questo Signore diverso da me, che pure mi ha fatta a sua immagine, che è insieme grande e ordinario, potente e quotidiano? Amando ciò che lui ha creato a sua immagine: me stessa e, come me stessa, insieme a me stessa, il fratello postomi accanto.
Amare il Signore risulta allo stesso tempo più semplice e più difficile che amare gli uomini, me stessa inclusa: come posso non amare l’infinità bontà di cui Dio è costituito? Ma come posso amare nel concreto un Dio che sì, si è fatto carne, ma è inimmaginabilmente grande, troppo perché le forze del mio cuore possano trovare gesti che esprimano l’amore che provo?
È qui allora che sono chiamata ad amare la terra per amare il cielo, amare il mio fratello vicino per poter amare il mio Dio, che nel mio prossimo si fa appunto vicino. Dammi, allora, Signore, occhi per scorgerti nelle piccole vite dei miei compagni di strada, mani per accudirli, mente per comprenderli, cuore per accoglierli: tutta me stessa per amarli.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che occasione ho sentito il mio cuore vicino a ciò che sentiva il mio prossimo?
Cosa posso fare concretamente per amare il Signore amando il mio prossimo?
Cosa significa per me amare il prossimo come stesso?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Luglio
2019
Amerò per amarTi
commento di Lc 10,25-37, a cura di Verena M.