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Non voler essere come quella banderuola dorata del grande edificio: per quanto brilli e per quanto stia in alto, non conta nulla per la solidità della costruzione. Sii tu come la vecchia pietra nascosta nelle fondamenta, sotto terra, dove nessuno ti veda: proprio per te la casa non crollerà.
San Josemaria Escrivà de Balaguer
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 6,1-6.16-18)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Mi lascio ispirare
Credo in un Dio che è amore, che guarda alla mia vita con gli occhi innamorati e solerti di un Padre, non ho bisogno di strepitare per ottenere la sua attenzione. Sento il suo sguardo sulla mia vita e agisco per stare più vicina a lui. Il tempo di preghiera diventa allora un luogo di incontro, una stanza del cuore in cui posso trascorrere del tempo con mio Padre, nel segreto accogliente dell’intimità, nel tepore discreto della quotidianità.
Non è necessario che tutti conoscano i particolari del mio pregare, del mio servire. Non è necessario che i dettagli del mio amore siano questione di pubblico dominio. Non ho bisogno di acclamazione, non cerco riconoscenza né riconoscimento in chi incontro: mi nutro dell’essere riconosciuta come figlia del Padre – e questo solo mi basti. Il mio amore non cerchi ricompensa, perché l’unico compenso che l’amore può cercare e ricevere è ancora e sempre amore.
Sappia allora io cercare l’autenticità più essenziale: ogni mio gesto basti a se stesso, riporti alla ragione intima per cui scelgo di compierlo. Che io ami sempre nel Signore, perché il mio amore non sia mezzo per ottenere qualcosa, ma principio e obiettivo di ogni mia scelta.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che occasione ho amato per ricavare qualcosa?
In che modo costruisco la mia intimità col Signore?
Quale atto d’amore voglio offrirgli oggi, in segreto?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Giugno
2019
Nel segreto del cuore
commento di Mt 6,1-6.16-18, a cura di Verena M.