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Predicate sempre il Vangelo, e se fosse necessario anche con le parole!
San Francesco
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 24,46-53)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Mi lascio ispirare
In mezzo ai discepoli, agli uomini che ha amato, Gesù spiega un’ultima volta il senso della sua Passione e Resurrezione. Egli ha esaudito le Scritture, ha fatto ciò che la volontà del Padre gli ha ordinato di fare, ed è così diventato il modello di vita perfetta, di umanità perfetta. Ha dimostrato che amore e vita non sono mai separate, che più amore dai, più vita ricevi, più vita sacrifichi per gli altri, più l’amore ti sosterrà e ti darà consolazione.
Come fare a testimoniare una notizia così incredibile? Come dire agli altri che Dio è morto e risorto, asceso al cielo ma sempre con me? Ce lo dice Lui stesso: nel suo nome predicare la conversione, cioè far voltare gli altri, indicar loro che esiste chi ha sconfitto l’odio e l’indifferenza, esiste chi ha perdonato i suoi nemici. E il primo modo per dimostrarlo è perdonare i peccati, sempre in suo nome, sempre con il suo aiuto, traendo da lui la forza per amare senza aspettarsi niente in cambio.
È lui stesso che ci promette in aiuto la potenza dall’alto, ovvero il potere che lui stesso ha usato, l’infinita pazienza verso gli altri, il perdono costante, la tenerezza di un fratello maggiore verso i piccoli. E quando anche noi siamo sopraffatti dalle paure e dal peccato, la grazia di poter sempre voltarci verso di Lui, misurare la distanza della nostra vita con la sua, convertirci ed essere perdonati ancora una volta.
Questo ci lascia come ultimo dono, quando staccandosi dai discepoli benedice tramite loro tutta l’umanità e fa in modo che tutti noi possiamo trovarlo sempre, se ci voltiamo verso di Lui.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione aver letto la storia di Gesù ti ha spinto a essere migliore, a sforzarti di avvicinarti a Lui?
Quando hai sentito la forza di perdonare qualcuno, in ricordo del perdono che hai ricevuto tu stesso?
In che modo la storia di Gesù si è rivelata nella tua storia?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Giugno
2019
Il potere di voltarsi
commento di Lc 24,46-53, a cura di Gloria Ruvolo