ph. Matteo Suffritti SJ -
Dammi solo il tuo amore e la tua grazia, questa mi basta.
Ignazio di Loyola
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 14,7-14)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Mi lascio ispirare
Cos’è che, se ce l’avessi, mi farebbe svoltare la vita? Cosa mi basterebbe per essere pienamente realizzato?
Filippo sembra avere le idee molto chiare e non ha paura di esporsi. Filippo è generoso nel suo desiderio, non chiede solo per sé ma anche per i suoi compagni: “Mostraci il Padre!” – chiede al Signore. La risposta di Gesù, sulle prime, non pare del tutto incoraggiante.
Ma forse il Signore ha ragione. Nonostante tutte le esperienze condivise, abbiamo conosciuto davvero poco del suo desiderio di camminare insieme con noi. Siamo solo alla superficie delle sue parole e delle sue opere! Davvero le nostre menti e i nostri occhi fanno fatica a vedere, già presente nel fondo di tutto, la gloria del Padre.
Il Signore non si scoraggia davanti alla lentezza del nostro cuore e ci stupisce con un rilancio che più impegnativo non si può: qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
In questo tempo di intimità con il Signore risorto posso esercitarmi a sintonizzarmi con il suo Spirito e chiedere ciò che voglio e desidero, ciò che davvero mi basta. Senza paura di aggiustare pian piano il mio desiderio sul suo dolcissimo nome. Senza paura di espormi nell’intimità generosa del Padre e del Figlio, senza paura di chiedere l’aiuto e l’intercessione dei santi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Nella mia preghiera chiedo qualcosa al Signore? Cosa gli chiedo più spesso?
Cosa rimane in me delle sue parole e delle sue opere?
Cosa sento davanti allo sbilanciamento paradossale di Gesù?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Maggio
2019
Cosa ti basta?
commento di Gv 14,7-14, a cura di Matteo Suffritti SJ