(ph. Chiara Selvatici) -
Chi vive in me, chi è in me compreso, è preso da me nel risorgere.
H. U. von Balthasar
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 6,52-59)
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
Mi lascio ispirare
Il desiderio di Dio è che in noi ci sia la vita – ma la vita va nutrita, aiutata a crescere e a svilupparsi. Nutrire la nostra vita significa però non fermarsi al pane, al cibo materiale, non pensare solo a placare il nostro stomaco. Dobbiamo nutrirci di Lui, parola fatta carne; così possiamo nutrire tutta la nostra esistenza, tutti gli aspetti della nostra umanità: il corpo, la mente, l’anima. Possiamo nutrirci della sua carne e del suo sangue se ci nutriamo della sua parola, se gustiamo in ogni momento i suoi insegnamenti, se lo sappiamo trovare vivo nella nostra quotidianità.
È un pane che discende per noi dal cielo, ci è donato dal Padre. È un nutrimento donato, che siamo invitati ad accogliere, a riconoscere, a condividere con chi ci è accanto. È un pane che ci rende vivi, che ci nutre, che rende la nostra vita un giardino rigoglioso, bello, accogliente e ricco di vita.
È un pane che dona la vita eterna, la vita da risorti che lui ci ha donato offrendo la sua vita per noi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale fame interiore mi abita?
Cosa nutre la mia relazione con Dio?
Quale desiderio di vita suscitano in me oggi le parole di Gesù?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Maggio
2019
Comunione di vita
commento di Gv 6,52-59, a cura di Chiara Selvatici