Foto di Florin Birjoveanu da Pixabay -
Quante mani hanno toccato il cielo senza riconoscerlo?
Abdelmajid Benjelloun
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 3,31-36)
Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
Mi lascio ispirare
Come ogni padre, Dio dà al Figlio tutto il potere che ha, e così lo pone al di sopra di ogni cosa sulla Terra. Ma cosa fa il Figlio con questo potere, con i doni che si porta dal Cielo? Egli decide di nascere in una capanna e morire in croce. Come si può pensare che le sue parole siano quelle di Dio, se il corpo che le pronuncia ha sofferto tanto?
È proprio allora che Gesù capovolge le nostre aspettative su Cielo e Terra. Gesù è l’unico che può dirci come raggiungere il Cielo, perché è l’unico che ha coperto la distanza incommensurabile con la Terra. E l’ha fatto amando, non rifiutando niente che quell’amore richiedesse. Con tutto il potere del Cielo ha deciso di essere, di condividere e di servire e ci ha dimostrato così che più dai te stesso, più Vita ne ricevi.
Ci accorgiamo che “Dio è veritiero”, che il Cielo ci manda continui doni che portano frutto in terra, che il Cristo è risorto perché ha amato fino alla fine, quando l’umiltà ci fa accogliere i fratelli e le sorelle per come sono e la nostra vita si arricchisce, quando riceviamo consolazione dall’essere di aiuto a qualcun altro, quando proviamo a seguire i suoi passi e sentiamo di essere amati e coperti di grazia.
Quando noi ci svuotiamo e la nostra vita si riempie, e sembra che il Cielo sia già tra di noi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti sei accorto che usare il tuo potere per prevaricare non ti dava consolazione?
In quale occasione qualcosa di piccolo che hai fatto per l’altro si è rivelato fonte di felicità più grande di quella che ti aspettavi?
Quale dono ricevuto dal Cielo puoi usare come testimonianza d’amore per gli altri?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Maggio
2019
Come in cielo…
commento di Gv 3,31-36, a cura di Gloria Ruvolo