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«Cammina. Senza sosta cammina. Va qui e poi là. Trascorre la propria vita su circa sessanta chilometri di lunghezza, trenta di larghezza. E cammina. Senza sosta. Si direbbe che il riposo gli è negato… Che la morte non è nulla più di un vento di sabbia. Che vivere è come il suo cammino: senza fine. L’umano è chi va così, a capo scoperto, nella ricerca ininterrotta di chi è più grande».
Christian Bobin
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 20,19-31)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Mi lascio ispirare
La buona notizia di Gesù potrebbe essere raccontata dal punto di vista dei piedi.
Gesù non fa altro, tutta la sua vita, e anche dopo la morte, che andare, camminare, venire. Gesù continuamente cammina. Anche questo episodio, accaduto dopo la resurrezione, narra dei piedi di Gesù. Piedi di un messaggero che ha vinto la morte e porta la pace.
Il primo dono del risorto, la pace, non è frutto di magia o di un Dio che schiocca le dita come un genio della lampada qualunque; anche la pace del risorto ha bisogno di piedi che la portino, di piedi su cui muoversi. La pace non si fa da sola.
Dio continua a camminare con l’uomo, anche dopo morto e risorto, così come camminava con Adamo nel paradiso terrestre. Dio continua a camminare sulle nostre strade, continua a venire per le nostre vie, ci viene incontro perché riceviamo lo Spirito della pace e lo portiamo a nostra volta al mondo intero.
In fondo, la nostra non è altro che una fede nomade.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che occasione ho sperimentato la pace di Gesù risorto, anche in mezzo alle intemperie della vita?
Quali strade percorrono i miei piedi? Portano pace o generano conflitti?
Quale luogo della mia vita mi ricorda che la mia vocazione, qualunque essa sia, è di dare pace?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Aprile
2019
Il Dio che viene
commento di Gv 20,19-31, a cura di Michele Papaluca SJ