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E poi e poi, gente viene qui e ti dice
di sapere già ogni legge delle cose.
E tutti, sai, vantano un orgoglio cieco
di verità fatte di formule vuote.
E tutti, sai, ti san dire come fare,
quali leggi rispettare, quali regole osservare,
qual è il vero vero.
Canzone della bambina portoghese, Francesco Guccini
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 8,21-30)
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.
Mi lascio ispirare
Se c’è una cosa che Gesù ci ha lasciato, molto più nei fatti che nelle parole, è la testimonianza di un totale radicamento nel Padre, anche in mezzo alle difficoltà e alle emozioni della vita.
A tutti noi capita di vivere momenti di incomprensione, di trovarci ingabbiati tanto nei pregiudizi arroganti di persone che pretendono di conoscerci meglio di noi stessi, quanto nei nostri, spesso anche peggiori, auto-giudizi.
A quest’accusa si può reagire in due modi: o ci sforziamo di opporci ad essa, cercando di mettere gli altri in una posizione di inferiorità; oppure iniziamo a darle fede, lasciandoci paralizzare e smettendo di vivere davvero.
Gesù no. Perché il Padre non lo ha lasciato solo, ma parla dentro di lui e gli ricorda la sua identità di figlio amato. È sulla base di questa consapevolezza che Gesù vive senza il bisogno di concentrarsi su sé stesso, ma con la libertà di parlare solo per il bene. Non si lascia paralizzare dagli autorevoli giudizi di chi vorrebbe condannarlo, ma mantiene il coraggio di annunciare verità scomode, senza scendere a compromessi con le false immagini di Dio nella mente dei farisei.
Non si lascia prendere dalla rabbia, dalla voglia di reagire, ma limita le sue parole a quelle necessarie a chi voglia seguirlo con fede.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali pregiudizi e false immagini rischiano di rovinare la mia relazione con Dio e con gli altri?
Quando ho agito soltanto per dimostrare qualcosa, oppure non ho agito per paura?
Cosa voglio chiedere oggi al Padre per gettare più profondamente le radici in lui?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Aprile
2019
Chi sei?
commento di Gv 8,21-30, a cura di Samuele Adorno