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Riusciamo a comprendere il miracolo della vita solo quando lasciamo che l’inatteso accada.
Paulo Coelho
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 11,29-32)
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c’è qui. Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui».
Mi lascio ispirare
Gesù molto probabilmente si riferisce ai dottori della legge che non riuscivano a capire i segni del tempo, invocando un segno straordinario. Chiusi nel loro sistema, si sono creati un mondo tutto loro, dimenticando che Dio è il Dio della legge ma è anche il Dio delle sorprese, ovvero un Dio sempre nuovo.
Come loro, anche noi continuiamo a cercare dei segni, quando non riusciamo a sentire la presenza del Signore nelle piccole cose del nostro quotidiano, soprattutto nelle relazioni.
Siamo alla continua ricerca di segni e rischiamo di dimenticare che ci troviamo in cammino – e quando si è in cammino si trovano sempre cose nuove, cose che non si conoscono, da vivere con un cuore fedele al Signore.
«Questa generazione cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona»: è il segno della risurrezione, della gloria, del fine verso il cui camminiamo.
L’invito è dunque a riflettere su quanto siamo attaccati alle nostre cose o alle nostre idee e quanto invece siamo aperti al Dio delle cose nuove.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Sono aperto alla novità?
Quando cercando un segno ho dimenticato di guardare alla realtà?
Quando mi sono lasciato sorprendere dal Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Marzo
2019
Dio delle sorprese
commento di Lc 11,29-32, a cura di Domenico Pugliese