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La cosa più grande che tu possa imparare è amare e lasciarti amare!
Moulin Rouge
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 10,13-16)
In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso». E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva.
Mi lascio ispirare
Mentre Gesù passa, ai genitori viene spontaneo presentare i propri figli a una persona che irradia amore intorno a sé. È automatico spingere verso di lui ciò che hanno di più prezioso, il segno tangibile del loro amore, la loro speranza del futuro. Mettono davanti a sé i loro figli, non chiedono nulla per loro stessi, solo una benedizione che prometta loro che sì, il Signore si prenderà cura del loro più grande tesoro. Come loro, tutti noi abbiamo l’istinto di affidare in mani sicure, in mani premurose le nostre speranze più fragili, ovvero le più importanti.
Ecco i bambini quindi, che sicuri vanno verso colui che sa di accoglienza, che sorride nella folla e li guarda con tenerezza. Ma un ostacolo si frappone nel cammino. I discepoli li richiamano alla serietà, alla sobrietà, a non andare fuori dalle righe. Sono i dubbi che tutti noi abbiamo quando ci esponiamo, quando lasciamo vedere il desiderio di contatto, di relazione. La paura di non essere abbastanza per avvicinarci all’amore, di aver sbagliato qualcosa.
Ma Gesù spazza via i dubbi in un attimo, rimuove ogni barriera e colma la distanza tra lui e i bambini, tra lui e il nostro desiderio di essere amati e accolti. Non sopporta nessun richiamo all’ordine e al dovere, non se impedisce un’autentica voglia di amore, di contatto, di relazione. È proprio da quello che bisogna iniziare per costruire dentro di noi il suo regno, dal quel desiderio spontaneo di felicità, da quella sicurezza che qualcuno si prende cura di noi, da quella pretesa d’amore.
Gloria Ruvolo
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Qual è la speranza più fragile, il desiderio nascosto riguardo al futuro che vuoi affidare al Signore?
Qual è la barriera che mi fa dubitare di potermi avvicinare a Gesù?
In quale occasione ho sentito che il Signore aveva colmato la distanza che io non ero riuscito a percorrere?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Marzo
2019
Pretesa d’amore
commento di Mc 10,13-16, a cura di Rete Loyola (Bologna)