Tomba Brion, progettata dal veneziano Carlo Scarpa tra il 1970 e il 1978 -
Dio c’è,
che ti bussa per lavarti i vetri,
proprio lì davanti dove non lo vedi,
fra gli indifferenti e i violenti e gli assassini veri,
Dio c’è, Dio esiste,
nonostante questo nero,
Dio resiste.
Mia Martini
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 10,1-12)
In quel tempo, Gesù, partito da Cafarnao, si recò nel territorio della Giudea e oltre il Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli l’ammaestrava, come era solito fare. E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?». Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto». Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio».
Mi lascio ispirare
È lungo il cammino, seguendo Gesù, percorrendo la strada sterrata e più in là, ecco, lo scorrere sereno del fiume da oltrepassare.
Da lontano puoi riconoscerlo per il suo seguito, in tanti vanno incontro a Gesù per ascoltare cosa ha da dire: gente di ogni tipo, adulti, bambini, sani e malati, indigenti e benestanti, persino i sapienti lo circondano.
Proprio i sapienti prendono parola e domandano; tra le tante leggi su cui mettere alla prova la sua fedeltà a Dio, scelgono proprio quella del ripudio.
Gesù risponde raccontando la fedeltà di Dio all’uomo attraverso la semplicità dell’intenzione creativa di Dio: l’uomo e la donna creati per amare, uguali nel cuore e nella dignità, uguali nella capacità di assumersi delle responsabilità, uguali nella possibilità di camminare ed avanzare lasciando il passato alle spalle, uguali nella capacità di tramandare la novità. E così da uno si può esser due e i due saranno una carne sola, una nuova identità, terza rispetto ai primi due.
I discepoli continuano a non comprendere e nell’intimità della compagnia con il maestro chiedono ancora chiarimenti. Sembra che il cuore rimanga duro dinanzi alla semplicità del vero, dunque Gesù torna a parlare della legge spiegando che ciò che viene consentito dalla legge, cioè l’atto di ripudio, è lo strumento per riconoscere l’incapacità di amare e lasciarsi amare. L’atto di ripudio paradossalmente giustifica l’adulterio perché lo prevede.
Allo stesso modo Dio permette la creazione della legge consapevole dei nostri limiti, per regolarne la gestione, nella speranza che decidiamo di oltrepassarli.
L’amore di Dio rimane fedele nonostante le nostre infedeltà e se da una parte giustifica, dall’altra ci richiama alla bellezza della sua idea originale di unità e di vita piena.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale personaggio della vicenda ti riconosci?
Che espressione ti colpisce del volto delle persone intorno?
In che occasione la legge è stata uno strumento per perdonarsi ed andare avanti? Quando invece ti ha impedito di arrivare in fondo al cuore delle situazioni?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
1
Marzo
2019
Il limite della legge, la legge del limite
commento di Mc 10,1-12, a cura di Mounira Abdelhamid Serra