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Il tempo ti cambia fuori, l’amore ti cambia dentro.
Basta mettersi al fianco invece di stare al centro.
Simone Cristicchi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8,22-26)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
Mi lascio ispirare
Se Gesù vivesse ai nostri giorni, verrebbe denunciato per abuso o violenza. Gesù, infatti, tocca: tocca ciechi e storpi, accarezza bambini, prende per mano donne… Gesù vive le sue relazioni intensamente, con tutto se stesso. Si concede anima e corpo. Anzi, la corporeità diventa porta d’accesso al suo mistero, alla sua persona. Gesù tocca e si fa toccare, vede e si lascia guardare, parla e si lascia interpellare, ascolta e invita all’ascolto, e persino gusta, i cibi e la bellezza dello stare insieme.
È in questo modo così pieno di relazionarsi che il cieco ritrova la vista. È in questa relazione che anche noi oggi, se ci lasciamo toccare da lui, dalla sua parola, dal suo corpo e dal suo sangue, riacquistiamo la vista e troviamo Dio in tutte le cose, in ciò che viviamo quotidianamente. Se ci lasciamo toccare da lui vediamo meglio anche noi stessi, riusciamo a distinguere, a fare discernimento. Riacquistiamo la vista e mettiamo a fuoco la nostra vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale cecità offusca la mia vista?
Mi lascio toccare dalla Parola di Dio? Mi lascio coinvolgere dalle sue sollecitazioni?
Qual è luogo dell’incontro con la persona di Gesù che tocca e guarisce anche me?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Febbraio
2019
Vedi qualcosa?
commento di Mc 8,22-26, a cura di Michele Papaluca SJ