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Nei momenti più duri della mia vita, quando mi sembrava che si chiudessero tutte le porte, il sapore di quelle albicocche mi tornava in bocca per consolarmi con l’idea che l’abbondanza è a portata di mano, se la si sa cercare.
Isabel Allende
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8,14-21)
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».
Mi lascio ispirare
Alle mani salde del Signore affido il timore di non saper riconoscere la vita vera, il rischio di confondere allegrie occasionali con la vera gioia, che è vivere a pieno in lui. Perché il mio pane lieviti sempre in verità piena, lontano dagli inganni, dall’inautenticità.
La vita vera trabocca dalle mani di questo Dio premuroso e generoso, che si prende cura di ognuno dei miei piccoli bisogni quotidiani donando grazia con sovrabbondanza. Non c’è bisogno che io lotti per strappare frammenti di felicità, che io mendichi briciole d’amore. La grazia mi ricopre, senza misura.
Che i miei occhi si aprano, le orecchie si schiudano, il cuore si sciolga: la mia vita è un dono di grazia. Che io allora sappia testimoniare in ogni istante quanto il Signore fa per me, quali grandi cose fa con me, quanti miracoli opera in me, che meraviglia il Signore fa di me.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ho rischiato di confondere il lievito buono con quello cattivo?
Quale bisogno affido al Signore oggi?
Cosa posso fare oggi per testimoniare quanto il Signore ha operato in me?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Febbraio
2019
L’abbondanza a portata di mano
commento di Mc 8,14-21, a cura di Verena M.