ph. Matteo Suffritti SJ -
Il mondo è pieno di gente sola che ha paura di fare il primo passo.
Tony Lip in Green Book di Peter Farrelly
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8,11-13)
In quel tempo, [arrivato Gesù con i suoi discepoli dalle parti di Dalmanùta] vennero i farisei e si misero a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
Mi lascio ispirare
Gesù arriva in barca in un luogo chiamato Dalmanùta – un luogo di cui non sappiamo nulla, se non che è sul lago. Alcuni farisei sembrano aspettarlo. Sono pronti a discutere con lui, gli chiedono un segno, benché intorno al lago Gesù abbia già compiuto ben due moltiplicazioni dei pani e altri miracoli. Questi farisei chiedono ancora un segno dal cielo, un segno anche per loro. Umano e divino profondo sospiro di Gesù.
Contemplo la fatica dei farisei ad accettare come un segno la moltiplicazione che è appena avvenuta per altri, poco distante. Contemplo la libertà del Signore che davanti al segno della chiusura del cuore non intende forzare la mano.
La vita può andare avanti nonostante provocazioni gratuite o incomprensioni strutturali. La vita forse può non essere solo un macinare successi. È bene sapere nominare (e così circoscrivere) i fallimenti che abbiamo vissuto. Ma forse è sano ed è bene che i dettagli si perdano, che questi non siano i luoghi più importanti e più frequentati della nostra vita.
Gesù non è venuto per piacere a tutti ed è capace di lasciare in sospeso alcune situazioni. Sceglie di fare un passo indietro. Un passo di lato. Forse questo non è il tempo opportuno per scambiarsi altre parole.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali fatti che stanno succedendo intorno a me potrei riconoscere come un segno dal cielo anche per me?
Come vivo il confronto con una situazione che mi mette alla prova?
Ho delle Dalmanùta da consegnare al Signore? So lasciare per sempre Dalmanùta, seguendo Gesù sulle altre rive in cui mi precede?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Febbraio
2019
Quando il segno non basta
commento di Mc 8,11-13, a cura di Matteo Suffritti SJ