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Tu tienimi
e io mi trasformerò in meraviglia,
tra le tue mani,
al caldo,
quel caldo che di notte
fa crescere il grano.
Chandra Livia Candiani
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Mi lascio ispirare
Come agnello tra i lupi, chiamato a partire per amore, mandato a mani vuote a donare la vita. Sono figlio amato di un Dio che mi vuole prima discepolo e poi apostolo: imparo l’amore dal migliore e poi sono chiamato a spargerlo nel mondo.
La terra su cui sono chiamato a camminare è rigogliosa, spighe d’oro la ricoprono: l’amore non avrà mai fine, ce n’è per tutti. Ce n’è per chiunque riconosca di aver fame. Ma perché i miei fratelli possano sfamarsi, perché quelle spighe, raccolte, possano dar pane, le mie mani sono chiamate a lavorare – a lavorare
tenendo altre mani.
Non sono infatti il mezzo unico di questo amore grande: con me son chiamati altri. Chiamati ad amare nel servizio, a servire nell’amore; a camminare insieme per lavorare al meglio, per portare al mondo quanto più amore possibile.
Chiamato con loro, con loro servo – nell’amore. Nulla meglio dell’amore racconta l’amore: nella cura quotidiana delle mie relazioni si nasconde il germe dell’amore infinito del Signore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa devo lasciare, prima di partire per amore?
Quali spighe sono chiamato a raccogliere, oggi?
Quale relazione affido al Signore, perché la renda strumento del suo amore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Febbraio
2019
Partire per amore, partire con amore
commento di Lc 10,1-9, a cura di Verena M.