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Ti dovessi trovare con la bocca incollata al pavimento,
anche in quella situazione
la Parola troverebbe uno spiraglio fra te e la pietra.
Non per annichilirti a sua volta,
ma per dirti che c’è ancora uno spiraglio
se essa è potuta giungere fino a te.
Luisito Bianchi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 1,29-39)
E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
Mi lascio ispirare
Oggi sembra che Gesù viva al buio – e in effetti Gesù abita le nostre tenebre. Le abita lui, perché noi non siamo in grado di abitarle, anche se lo vogliamo, anche se ci sforziamo, anche se nelle nostre tenebre a noi piacesse dissolverci e abbrutirci.
Gesù abita le nostre tenebre rimanendo Luce e donandosi a noi come luce: non è vinto dalle tenebre, se così fosse il Vangelo non sarebbe mai stato scritto. E non ne ha paura, non le teme, ne assume e ne vive tutto il dolore e le conseguenze fino alla morte, ma a me e a te lascia la guarigione, la liberazione più radicale che è quella dal male interiore, dal male di vivere.
Gesù viene “per tutta la Galilea”, lui si alza a parte, perché non è di nessuno poiché è per tutti: anche per te e per me, oggi. Quindi oggi mi fermo con lui, ci parlo, gli racconto le mie malattie: lui vuole ascoltarmi anche se tutti ormai si sono stancati di ascoltare i miei lamenti. Oggi mi fermo con lui, finalmente! E il mio cuore respira. E poi lo lascio andare, perché per questo è venuto.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale febbre mi sta tenendo a letto, impotente, inoperoso, depresso, “in-utile”?
Dove ho bisogno di essere toccato, oggi?
Gesù viene, ti accoglie alla porta di casa, ti ascolta, ti tocca. Cosa ti resta dell’incontro con lui, della suo restare con te?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Gennaio
2019
Di tutti e di nessuno
commento di Mc 1,29-39, a cura di Andrea Piccolo SJ