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La libertà è funzione della solidarietà vitale. Ma nel mondo delle anime questa solidarietà vitale porta un altro nome: si chiama amore.
Gustave Thibon
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 1, 21 - 28)
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Mi lascio ispirare
Il buongiorno si vede dal mattino.
L’attività pubblica di Gesù inizia proprio con questa prima liberazione. E perché questo primo segno non risulti quasi “banale” viene collocato in una sinagoga, di sabato, come a dire che ci sono tutti gli elementi della solennità. Ma anche per calcare la prospettiva di una presenza, la presenza del male, anche in un luogo di per sé legato all’incontro col Signore.
Quasi a dire che nessun luogo è immune da questa presenza che deturpa l’uomo e che se ne sta ben tranquilla, nascosta, silenziosa e comoda; solo la presenza vera del Signore riesce a snidarla, a disturbare e a rovinare i progetti di male, che di fatto tengono imprigionata la vita.
Marco insiste per bene sul fatto che proprio i demoni riconoscono in Gesù il “Santo di Dio”. Quindi non basta riconoscerlo per essere guariti dai propri mali, ma è necessario accettare di entrare in quel processo – anche doloroso – di liberazione che Gesù vuole far vivere. La libertà dal male si conquista con una lotta che non è banale.
Il risultato nell’assemblea è il timore: termine ambiguo, che sottolinea proprio il fatto che ancora non si sa “inquadrare” Gesù: timore per il potere che egli sembra avere, o per quello che potrebbe smuovere questo “potere di liberazione”?
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale liberazione chiedo oggi al Signore?
Da cosa vorrei essere più libero, per vivere e amare nel Signore?
In che occasione la presenza di Dio ha snidato il male nascosto dietro al bene?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
15
Gennaio
2019
Conquista la libertà!
commento di Mc 1, 21 - 28, a cura di Lino Dan SJ