Che te ne fai dell’amore se poi te lo tieni soltanto per te?
Inno MEG 2018
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 21, 12-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Mi lascio ispirare
Mettersi alla sequela di Gesù, costruire, giorno dopo giorno, quella parte del regno di cui ti senti responsabile, realizzare quei desideri più autentici e intimi che coltivi dentro di te, può non piacere a tutti. Può non piacere a chi ti sta intorno.
Perfino chi pensa di conoscerti meglio di chiunque altro potrebbe stupirsi del tuo incedere sempre più tuo, sempre più nuovo. Anche la tua storia, quella cominciata nel grembo di tua madre, ti si potrebbe mostrare avversaria, come se di te tutto fosse già stato detto!
Gesù ti invita a deporre le armi, inutile fardello, a proseguire accanto a lui, a vedere come lui sta in queste situazioni.
Non ha più senso tenere la guardia alzata, vivere coi pugni chiusi. Non spetta a te salvarti. È tempo di vivere con le mani aperte con la certezza che nemmeno un capello ti verrà torto.
L’invito di Gesù risuona allora ancora più forte, bada bene di non prepararti alcuna difesa. Stare alla sua sequela ti permetterà di vedere anche i rapporti “di sempre” come luoghi in cui portare il vento fresco del vangelo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali progetti hai accantonato per paura del giudizio degli altri?
In quali circostanze hai alzato muri per paura di essere sopraffatto?
Cosa temi di perdere davvero?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Novembre
2018
Deponi le armi
commento di Lc 21, 12-19, a cura di Matteo Palma