Guarda i girasoli: s'inchinano al sole, ma se vedi uno che è inchinato un po' troppo significa che è morto. Tu stai servendo, però non sei un servo. Servire è l'arte suprema. Dio è il primo servitore; Lui serve gli uomini, ma non è servo degli uomini.
La vita è bella
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 17,7-10)
In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Mi lascio ispirare
Oggi le parole del Vangelo sono fastidiose, a primo impatto sembrano avere un gusto aspro. Ma ci sono dei momenti della nostra vita in cui abbiamo bisogno di una spinta per procedere e forse oggi è uno di quei giorni: il Signore ci viene a sollecitare, svegliandoci dal nostro torpore.
Tante volte ci è capitato di vivere la posizione del servo, che aspetta la meritata ricompensa dopo aver svolto il proprio lavoro. Oggi siamo invitati a cambiare prospettiva, il Signore ci richiama a un’altra logica: essere servo senza pretese, servo inutile, pronto soltanto a ricevere il suo amore con piena gratuità.
Servire, allora, diventa portare in dono ciò che si ha – amore, tempo, attenzioni, cure – proprio lì dove il Signore ci chiama ad operare, nei nostri luoghi quotidiani di studio o di lavoro o nella nostra comunità, restando testimoni fedeli alla sua parola.
Ecco allora che queste parole da fastidiose si fanno sempre più vicine e arrivano a scaldare il nostro cuore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi impedisce di accogliere la gratuità dell’amore?
Quando come servo mi sono sentito indispensabile?
In che luogo della mia vita mi sento chiamato a testimoniare l’amore del Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Novembre
2018
A far servizio non se ne perde
commento di Lc 17,7-10, a cura di Domenico Pugliese