La cosa più importante nella vita non è di capitalizzare i tuoi guadagni. Qualsiasi stupido riesce a farlo. La cosa importante è di trarre profitto dalle tue perdite. Questo richiede intelligenza, e fa la differenza tra un uomo di buonsenso e uno stupido.
William Bolitho
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 16,9-15)
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».
Mi lascio ispirare
Tutti noi sperimentiamo quotidianamente l’attrazione del denaro, con cui possiamo comprare ciò di cui abbiamo bisogno. “E che male c’è a soddisfare una necessità?!” Solo che poi, confrontandoci con il vicino che ha più di noi, ci capita di pensare che in fondo anche a noi sarebbe utile quell’oggetto che lui possiede… Così miriamo a soddisfare quel bisogno (più indotto che reale), scivolando lentamente nell’accumulo di oggetti e denaro.
Oggi Gesù ci esorta a fermarci per pensare all’importanza di investire su altri capitali. L’accumulo delle ricchezze materiali è molto seducente ma non è né garantito né eterno! Un cuore che fa affidamento su di esso si crede autosufficiente, dimentica di affidarsi a Colui che è datore di ogni bene e guarda al fratello solo come a un termine di confronto da cui purtroppo fa dipendere la sua autostima! Si divide, si spacca e in nome di una libertà illusoria preferisce asservire la propria vita al dio-denaro piuttosto che riconoscere di essere semplice creatura, amministratrice di doni ricevuti.
Oggi Gesù ci chiede: dove dimora la tua salvezza? Cosa o chi ti salva e dona vita? L’amicizia, suggerisce, la fraternità (e non la rivalità che nasce dalla corsa all’accaparramento), la relazione con i fratelli, l’affidamento agli amici: questi sono gli investimenti che contano! Anch’essi sono beni e, come tutte le cose che contano, occorre imparare ad amministrarli con fedeltà!
Ecco perché Gesù non teme di lodare persino la fedeltà alla ricchezza materiale per esortarci ad apprendere la fedeltà ai beni che contano.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali beni investe il mio cuore?
Quando ho sperimentato il limite dei beni materiali?
Quando ho fatto esperienza della ricchezza che porta la fedeltà all’amicizia?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Novembre
2018
Investimenti che contano
commento di Lc 16,9-15, a cura di Lorena Armiento s.a.