Senza entrare nel campo magnetico della felicità,
felicità che sappiamo soltanto
guardare, aspettare, cercare già fatta,
quasi fosse anagramma perfetto di facilità,
barando su un'unica lettera.
Francesco Guccini
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,1-12)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Mi lascio ispirare
Sono beato, Signore, quando non solo sono felice – ma so anche riconoscermi come tale e come tale mi muovo. Sono beato quando si alza il mio canto di lode alla tua creazione, perché finalmente me ne scopro organo vitale e come tale pulso della vita che il tuo amore promuove. Sono beato quando il tuo disegno emerge tra le righe della mia vita e mi dimostra che il tuo desiderio per me è esaudito: sono viva creatura d’amore.
Sono beato, Signore, quando vivo sui tuoi passi e sono con te, beato quando soprattutto sono cosciente di essere con te. Sono beato quando so di esserlo e come tale vivo, sempre con te, sempre consolato dalla tua presenza.
Sono beato, Signore, quando, consolato e mai solo, scopro che ogni mio istante è parte del tuo progetto per me e lo sento nell’intimo. Felice come mi sento non posso fare a meno di testimoniare la tua fedeltà al progetto d’amore cui mi hai destinato.
Sono beato, Signore, quando posso pronunciare con piena fiducia quel “sia fatta la tua volontà” che mi rende davvero tuo figlio. Mi riscopro allora felice e completo esattamente dove sono, ch’io sia nel pianto o nella persecuzione, nella misericordia o nella giustizia: nulla temo, perché sono con te; nulla temo, perché sei con me.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che occasione mi sono sentito consolato dal Signore?
Quale beatitudine mi mette in discussione, oggi?
In che modo sono chiamato a testimoniare la mia felicità in Cristo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
1
Novembre
2018
Felici i felici
commento di Mt 5,1-12, a cura di Verena M.