Dio di nessuna cosa tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza dell'uomo.
Gregorio Nazianzeno
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 11, 29 - 32)
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Mi lascio ispirare
Noi, la folla di oggi, come quella del tempo di Gesù, vogliamo vedere che veramente questo Dio che si è incarnato. In Gesù si “faccia vivo” con un segno, possibilmente univoco, bello, chiaro, poderoso, al quale nessuno possa sottrarsi e al quale tutto possano – finalmente! – credere e sottomettersi. Un Dio che finalmente si presenta per quello che è: potente e che punisca severamente i reprobi.
E invece Gesù ancora una volta sta cercando di far capire altro. Il segno di Giona richiama in verità una punizione su Ninive che Giona aveva annunciato e che non si è verificata. Per la stizza di Giona stesso. Sì, perché gli abitanti di Ninive si sono convertiti. Per ordine del re, pure gli animali devono partecipare a questa modalità di conversione del cuore e della vita. E Giona rimane appunto molto deluso da Dio, perché anche lui si aspettava una punizione esemplare, un bel segno di castigo, e si trova con un Dio che si impietosisce e usa misericordia.
Proprio qui sta il segno che Gesù vuole far comprendere: il vero “segno” della presenza di Dio è la sua misericordia, è la sua capacità di perdonare, di far ripartire un cammino di vita al di là del male compiuto. Sempre.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale luogo della tua vita avresti più bisogno di essere convertito?
In che occasione hai preteso segni da Dio?
Quando ti sei lasciato meravigliare dalla portata della misericordia del Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
15
Ottobre
2018
Vogliamo vedere un segno!
commento di Lc 11, 29 - 32, a cura di Lino Dan SJ