Resta un’esperienza di eccezionale valore l’aver imparato infine a guardare i grandi eventi della storia universale dal basso, dalla prospettiva dei sofferenti. Tutto sta nel non fare diventare questa prospettiva dal basso un prendere partito per gli eterni insoddisfatti, ma nel rispondere alle esigenze della vita in tutte le sue dimensioni.
Dietrich Bonhoeffer
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 6,20-26)
In quel tempo, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva: «Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v’insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.»
Mi lascio ispirare
Chi è il Signore? È colui che ci guarda dal basso in alto, infatti alza gli occhi al Cielo!
Facendo così conosce in profondità la nostra storia, abita ogni luogo ed ogni dimensione della nostra esistenza. In particolare quei luoghi nascosti, bassi, lontani. Da lì ci guarda e da lì quello stesso sguardo giunge al Padre. Tutto quello che siamo si riconcilia nel suo sguardo dal basso.
E dal basso ogni nostra povertà, indigenza, smarrimento diventano occasioni per salire ancora più su, verso il Cielo.
La tua povertà allora diventa quell’occasione per riconoscere che la vita è un dono.
La fame è la condizione ideale (!) per sentire nel tuo corpo che hai bisogno del pane quotidiano.
Il pianto ti dice che non puoi vivere da sola/o … la gioia è la condivisione.
L’odio ricevuto diventa quella situazione in cui puoi dire per chi vuoi investire la tua vita, i tuoi desideri, i tuoi sogni.
Noi, ascoltando queste parole, “tocchiamo” Gesù e “guariamo” dalla radice dei nostri mali. Gesù infatti è venuto a portare l’amore e la vita, che vince l’egoismo e la morte. L’egoista cerca ricchezze e prende tutto, per dominare sugli altri ed essere superiore a tutti; chi ama riconosce tutto come dono e dona tutto, fino a dare se stesso.
Come si sa, i bambini osservano tutto dal basso, per necessità di natura e statura; un basso che li costringe a guardare ogni cosa da sotto in su, come se per loro il mondo intero fosse fatto di cielo. E se fosse questa la miglior posizione da cui guardare la tua vita e gli altri? Quella di Dio?
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Sono le beatitudini lo specchio della mia vita quotidiana?
Quale è la differenza tra i valori del mondo e quelli di Gesù?
Da quale posizione guardi la tua vita? Dall’alto pensando di saperne sempre più degli altri o dal basso, come Gesù, per guardare ed imparare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
12
Settembre
2018
Dal basso verso l’alto!
commento di Lc 6,20-26, a cura di Loris Piorar SJ