Senza la dignità, l’identità viene cancellata.
Laura Hillenbrand
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 6, 6-11)
Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Mi lascio ispirare
“Essere messi in mezzo” suscita in noi reazioni spiacevoli. Nel linguaggio comune “mettere in mezzo” significa essere coinvolti in situazioni complicate, essere accusati ingiustamente o addirittura essere vittime di bullismo o derisione da parte di altri. A volte siamo noi che mettiamo in mezzo qualcuno, altre volte veniamo messi in mezzo. Gli scribi e i farisei vogliono mettere in mezzo Gesù e trovare prove per poterlo accusare, senza preoccuparsi di mettere in mezzo un uomo innocente con la mano paralizzata.
Gesù ha un’altra logica, dà un altro significato a questo gesto: prima di tutto ci invita a rialzarci dalla nostra condizione, poi ci invita a metterci in mezzo, mettendo al centro l’uomo. Gesù tramite questo gesto ci mostra come rimette al centro del nostro sguardo la nostra umanità, la persona tutta intera, non i nostri problemi o i nostri difetti.
Gesù ci invita a vivere non schiavi di regole o di modi di fare o di essere, ma imparando a vedere la bellezza del bene, della vita umana. Vuole prima di tutto che sappiamo vedere ogni persona con lo stesso sguardo d’amore con cui Dio Padre ci ha guardati quando ci ha creati, quando l’uomo era il centro della creazione.
La dignità umana è il più grande valore. Dio ci mette in mezzo per ricordarci che siamo stati creati per amore e con amore. Se non sappiamo dare valore all’uomo, alla vita, resteremo intrappolati in schemi che rischiano di trascinarci in una spirale che ci porta verso l’odio e la morte, distruggendo la bellezza della nostra identità personale e di ogni essere vivente.
Se invece sappiamo riconoscere il valore della vita, nostra e di tutti coloro che ci circondano, sapremo poi anche accogliere che alcune parti sono un po’ inaridite e con la sua grazia potranno guarire e rendere ancora più armoniosa la nostra esistenza.
Chiara Selvatici s.a.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa provi quando qualcuno ti mette in mezzo?
Quando ti è capitato di mettere in mezzo qualcuno?
Oggi in cosa puoi riconoscere la bellezza della vita tua e di chi ti è accanto?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Settembre
2018
Messo in mezzo
commento di Lc 6, 6-11, a cura di Rete Loyola (Bologna)