Tienimi per mano al tramonto, quando la luce del giorno si spegne e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle. Tienila stretta quando non riesco a viverlo, questo mondo imperfetto. Tienila stretta nel difficile vivere. Tienimi per mano, nei giorni in cui mi sento disorientato. Tienimi per mano e non lasciarmi andare mai.
Hermann Hesse
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 18,1-5.10.12-14)
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».
Mi lascio ispirare
Sono grande quando sono piccolo e ti tendo la mano. Tu la afferri, mi accompagni e mi fai grande al tuo fianco. Il mio passo si fa più saldo e passa ogni paura: se pure mi perdessi, io lo so, verresti a cercarmi – e lo sento nella fermezza della tua mano che mi sospinge lungo la strada.
Mi tieni per mano e ciò che ai miei occhi di bambino sembra smisurato diventa accessibile dono di grazia, creato per me: il mondo spaventoso e sterminato diventa pascolo familiare e accogliente, insieme confortevole casa e pane quotidiano.
Se mi allontano, sento i tuoi passi cercarmi, la tua voce chiamarmi. È così che ogni volta riesco a tornare a te ed ogni ritorno è una festa: mi hai ritrovato e mi accogli. Mi porgi ancora la mano e insieme andiamo.
È la tua mano, allora, che mi converte, accompagnandomi giorno per giorno verso il regno dei cieli, che comincia qui e ora. Donami l’affidamento completo: nulla temo, nelle tue mani. E le mie mani possano essere estensione delle tue, calde del tuo stesso amore, ferme della tua stessa fiducia.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Su che strada voglio camminare accompagnato dal Signore?
Quando ho scoperto la guida della mano del Signore?
A chi posso tendere la mano, oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Agosto
2018
E passa la paura!
commento di Mt 18,1-5.10.12-14, a cura di Verena M.