Morire non è nulla; non vivere è spaventoso.
Victor Hugo
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 13, 47-53)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
Mi lascio ispirare
Due sono le vie, Signore, di cui non ti stanchi mai di parlarci: la via della vita e la via della non vita. E giorno dopo giorno con parole nuove ce le racconti, affinché si imprimano per bene nei nostri cuori. Parli con sempre più forza e premura, come un papà premuroso con i figli, non un giudice che emette sentenze. Queste la scelta che ciascuno di noi è chiamato a fare: vita o non vita.
Ancora oggi, Signore, mi parli con la forza dell’amore ardente che provi per i tuoi figli. Ci parli dell’acqua colma di vita che abitiamo e mostri la cura e la dedizione con cui le tue mani sollevano lentamente da essa la rete che tu stesso hai tessuto colma di quei volti che ti hanno incontrato. Con la forza secca dell’odore del pesce non buono mi tiri via dalla non vita e mi conduci a te.
Mi porti a scegliere non il male, non il bene, ma il meglio assoluto: la vita vera, quella che profuma di luce di primavera, di mare salato, dei tuoi occhi grandi colmi d’amore. Vita o non vita. Non ci sono altre possibilità di scelta di fronte alla dura verità che mi mostri con queste tue parole.
Questa la grazia che ti chiedo, Signore: sia sempre ben chiara la differenza tra la vita, quella vera, e la non vita nel cuore mio e dei miei fratelli. E qualora non fossimo così sicuri di quale strada intraprendere, ecco Signore: parlaci con la forza del tuo amore e riportaci a te.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Dove vorresti sentire con maggiore chiarezza la differenza tra vita e non vita?
Quando hai sentito il Signore chiamarti con la forza del suo amore alla vita?
In che occasioni affidandoti al Signore hai riconosciuto la non vita e ne sei uscito?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Agosto
2018
Vita, quella vera
commento di Mt 13, 47-53, a cura di Martina Pampagnin